Fondo Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento di Venezia
L’archivio della federazione provinciale di Venezia dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia e dall’Internamento e Guerra di Liberazione (Anrp) è stato versato all’Iveser dal suo ultimo presidente, prof. Egidio Simonetto, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 a seguito del mancato rinnovo da parte del Demanio della locazione della sede storica dell’associazione (assieme ad altre associazioni d’arma) in campo San Severo.
La documentazione, molto consistente, testimonia l’attività svolta dall’associazione (eretta ad Ente Morale il 30 maggio 1949) dalla sua costituzione fino agli anni ’90. Gran parte del materiale documentario (corrispondenza, relazioni, verbali, elenchi degli associati, schede nominative) concerne le pratiche di assistenza ai reduci dalla prigionia nei campi alleati e, soprattutto, ai militari italiani internati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943, assieme all’attività di carattere organizzativo dell’associazione. Di particolare e rilevante interesse risulta essere la serie delle schede biografiche personali che raccoglie migliaia di pratiche e fascicoli di reduci ed ex internati provenienti dalla sezione di Venezia, oggetto di una specifica catalogazione analitica, tra cui alcuni inerenti a deportati politici e razziali sopravvissuti alla Shoah.
Assieme al materiale documentario, fotografico e iconografico sono stati donati anche oggetti, cimeli, mobili e arredi, tra cui il bozzetto in gesso del monumento ai “caduti della prigionia” (opera dello scultore Angelo Franco) inaugurato nel 1951 nei Giardini di Castello a Venezia.
La documentazione, molto consistente, testimonia l’attività svolta dall’associazione (eretta ad Ente Morale il 30 maggio 1949) dalla sua costituzione fino agli anni ’90. Gran parte del materiale documentario (corrispondenza, relazioni, verbali, elenchi degli associati, schede nominative) concerne le pratiche di assistenza ai reduci dalla prigionia nei campi alleati e, soprattutto, ai militari italiani internati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943, assieme all’attività di carattere organizzativo dell’associazione. Di particolare e rilevante interesse risulta essere la serie delle schede biografiche personali che raccoglie migliaia di pratiche e fascicoli di reduci ed ex internati provenienti dalla sezione di Venezia, oggetto di una specifica catalogazione analitica, tra cui alcuni inerenti a deportati politici e razziali sopravvissuti alla Shoah.
Assieme al materiale documentario, fotografico e iconografico sono stati donati anche oggetti, cimeli, mobili e arredi, tra cui il bozzetto in gesso del monumento ai “caduti della prigionia” (opera dello scultore Angelo Franco) inaugurato nel 1951 nei Giardini di Castello a Venezia.
Il fondo è stato inventariato da Giovani Sbordone ed è consultabile, mentre i fascicoli personali sono stati catalogati da Teresa Bernardi, Stefania Bertelli, Giulio Bobbo, Marilena Busetto, Nicolò Da Lio, Giulio Labbro Francia, Martina Ravagnan, Alice Vago. Per riordinare e catalogare l’archivio, e la creazione di un database informatico delle schede personali, la Regione del Veneto nel marzo del 2012 ha concesso un finanziamento secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 29/2010. Vedi la presentazione del progetto “Resistere senz’armi”, clicca qui. Nel gennaio 2014 con il materiale dell’archivio, grazie ad un contributo della Regione del Veneto (L.R. 29/2010), è stata realizzata la mostra storico/documentaria Resistere senz’armi. Storie di Internati Militari Italiani nel Terzo Reich (1943-1945).
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