Ivone Chinello, Cesco (Venezia, 1925-2008), durante la Resistenza aderisce al Pci, subisce un arresto e un periodo di detenzione nel carcere cittadino di S. Maria Maggiore. Il 12 marzo 1945 è uno dei membri del gruppo partigiano che irrompe nel teatro Goldoni di Venezia gremito di fascisti e tedeschi durante una rappresentazione di Pirandello. Dal dopoguerra svolge un’intensa attività politica ricoprendo numerosi incarichi di carattere politico: segretario della Federazione veneziana del Pci (1961-1968), consigliere comunale a Venezia (1965-1970), parlamentare del Pci per due legislature (1968-1976) e successivamente del Comitato regionale del Pci. Collaboratore della Fiom regionale negli anni Ottanta. Studioso e ricercatore di storia delle lotte operaie a Porto Marghera, alle quali ha dedicato numerosi volumi, è stato tra i fondatori dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea al quale ha dedicato il suo costante impegno. Ivone Chinello ha adottato il nome Cesco in memoria di Francesco Biancotto, Cesco, partigiano fucilato a Venezia nel luglio 1944 che con Chinello condivise la cella del carcere prima della fucilazione. L’archivio di Cesco Chinello testimonia l’intensa attività politica, parlamentare, sindacale, culturale esercitata da Chinello nel corso di un cinquantennio. La documentazione è organizzata nelle seguenti serie tematiche:
a) appunti di lavoro, di incontri e di colloqui; appunti o testi completi di relazioni, interventi e comizi che Chinello ha svolto per il Partito comunista (ai vari livelli: dalle cellule di fabbrica ai congressi nazionali) e nelle sedi istituzionali (Consiglio comunale di Venezia e Parlamento);
b) verbali di riunione, di incontri e di accordi sindacali; documenti politici del Pci e di politica sindacale dei vari organismi dirigenti e di base del partito e della Fiom);
c) opuscoli, numeri unici, numeri di periodici, articoli di giornali e riviste, interviste a personaggi politici, in grandissima parte inerenti al Pci e alla situazione veneziana e veneta;
d) volantini a stampa o a ciclostile di partito, del sindacato e dei gruppi extraparlamentari di sinistra;e) altri materiali e documenti di vario genere.
L’archivio è interamente riordinato, tranne per una piccola parte consegnata da Cesco prima della sua scomparsa. Il catalogo informatizzato, ad opera dello stesso Chinello, è consultabile in sede.
Nota bibliografica: Cesco Chinello, Forze politiche e sviluppo capitalistico. Porto Marghera e Venezia 1951-1973, Roma, Editori Riuniti, 1975; Cesco Chinello, Classe, movimento, organizzazione. Le lotte operaie a Marghera/Venezia: i percorsi di una crisi, 1945-1955, Milano, Franco Angeli, 1984; Cesco Chinello, Sindacato, Pci, movimenti negli anni Sessanta. Porto Marghera – Venezia, 1955-1970, Milano, Franco Angeli, 1996; Cesco Chinello, La mia “educazione sentimentale”. Autobiografia resistenziale, in Nella Resistenza. Vecchi e giovani a Venezia sessant’anni dopo, a cura di G. Albanese e M. Borghi, Portogruaro, Nuova Dimensione, 2004; Cesco Chinello, Un barbaro veneziano. Mezzo secolo da comunista, Padova, Il Poligrafo, 2008; Cesco Chinello, Autobiografia con giovani, in L’intellettuale militante. Scritti per Mario Isnenghi, Portogruaro, Nuova Dimensione, 2008.