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7 luglio 2009 > Memoria della Resistenza veneta: osservazioni al Ptrc regionale

L’Iveser ha inviato alla Regione del Veneto alcune osservazioni al PTRC (piano territoriale di coordinamento regionale) – in particolare sull’art. 60 (trascritto sotto ed evidenziato in grassetto) – che dopo il 13 luglio 2009 diventerà effettivo.
L’articolo in questione tratta del riconoscimento di un valore alto ad alcune categorie di luoghi in ragione della loro  rappresentatività testimoniale, storica, culturale. Fin qui nulla di male, se non che si tratta di una norma di principio, che non trova conseguenza diretta dal punto di vista territoriale, ma che rimanda piuttosto a (definende) politiche  (e azioni) di settore. Quello che riteniamo debba essere senz’altro corretto è il richiamo alla sola Grande Guerra come "testimonianza del patrimonio di valori umani e civili", una norma che di fatto copre con uno spesso velo (una coperta) il trentennio successivo, Resistenza compresa, e fa scomparire dal territorio, del resto ben dotato di monumenti e ricordi della prima guerra mondiale, la memoria (spesso neppure segnata in loco) delle ridotte partigiane (Cansiglio, Vette Feltrine, rilievi vicentini, ecc.) e mille altri luoghi ove ben migliaia di veneti e di venete testimoniarono valori umani e civili.
Per questi motivi l’Iveser ha ritenuto opportuno inviare un testo che chiede di modificare l’articolo 60 affinché la "memoria" della Resistenza veneta (che tanto ha contribuito per  l’affermazione di una cultura democratica di questo Paese) non sia cancellata e dimenticata.

 

ARTICOLO 60 – Sistemi culturali territoriali

1. La Regione favorisce e sostiene le strategie di sviluppo che, a partire dalla risorsa culturale, costruiscono relazioni con il sistema dei servizi e le filiere produttive che gravitano intorno ad essa.
2. Al fine di massimizzare gli effetti socio-economici indotti dalle azioni di valorizzazione, sono individuati alcuni "luoghi" privilegiati, caratterizzati da identità culturale comune, dove costruire specifiche politiche basate sulle relazioni virtuose che intercorrono tra la componente culturale del territorio (patrimonio archeologico e architettonico, insediamenti storici) servizi alla fruizione e i settori ad essa collegati (turismo, produzione artigianale, l’educazione scolastica, la comunicazione, le manifestazioni culturali).
3. I sistemi culturali prioritariamente individuati dal PTRC sono i seguenti:
a) Percorsi archeologici delle vie Claudia Augusta e Annia e Popilia con le città antiche di Altino e Concordia Sagittaria, Adria e Padova
La Regione del Veneto, anche con il concorso di altri Enti a vario titolo competenti, promuove processi di valorizzazione delle vestigia dei tracciati delle antiche strade romane, attraverso azioni volte a favorirne la conoscenza e a salvaguardarne i principali contesti territoriali interessati. La realizzazione di "sistemi culturali" strutturati attorno ai tracciati viari va identificata con apposita segnaletica distribuita capillarmente lungo il percorso.
Le antiche infrastrutture romane costituiscono il cardine su cui attestare iniziative mirate alla valorizzazione culturale ( sviluppo dell’attività museali lungo il tracciato, promozione delle campagne di scavo, azioni di valorizzazione ambientale e di miglioramento paesaggistico dei contesti interessati, di recupero delle antiche tradizioni, sviluppo di progetti editoriali per la divulgazione della conoscenza dei siti).
b) Città murate
La Regione promuove la costituzione di un sistema culturale diffuso rappresentato dalla rete delle città murate medioevali e rinascimentali del Veneto e incentiva l’elaborazione congiunta di strategie finalizzate alla individuazione delle potenzialità della risorsa culturale, al recupero delle strutture edilizie caratterizzanti degradate, alla riqualificazione dei contesti significativi per la percezione dei luoghi, alla promozione delle attività connesse alla valorizzazione e fruizione di beni culturali e allo sviluppo delle discipline attinenti al restauro degli stessi. I Comuni, nei propri strumenti di pianificazione, individuano le iniziative idonee a favorire l’inserimento o il consolidamento di funzioni, anche di eccellenza, con riferimento al carattere di città murata e predispongono, sulla base di tali indicazioni, gli studi di fattibilità di cui alla L.R. n. 15/2003, al fine della costruzione di “quadri di coerenza programmatici” condivisi fra Regione ed enti locali.
c) Ville venete
La Regione, d’intesa con l’Ente Regionale Ville Venete, appoggia la costituzione di un sistema culturale diffuso rappresentato dalla rete delle dimore storiche del Veneto e favorisce l’elaborazione di strategie finalizzate alla tutela delle stesse, alla salvaguardia dei contesti paesaggistici storicamente connessi, alla promozione della loro conoscenza, al miglioramento della fruizione, allo sviluppo dell’offerta culturale-turistica, alla ricerca e all’incremento delle ricadute sullo sviluppo territoriale del contesto
d) Luoghi della Grande Guerra
La Regione, a testimonianza del patrimonio di valori umani e civili espressi nel corso della prima guerra mondiale promuove l’individuazione, il censimento, la catalogazione, il recupero e la valorizzazione dei beni storici, architettonici e culturali correlati a tale evento, nonché dei contesti ambientali di particolare valenza naturalistica . La Regione favorisce altresì la lettura complessiva dei segni del conflitto bellico dando impulso ad iniziative comuni a tutti i siti interessati volte all’ approfondimento dei fatti accaduti, alla conservazione della memoria storica, allo sviluppo culturaleturistico dei luoghi.

e) Luoghi dell’archeologia industriale
La Regione, anche con la collaborazione di altri enti, promuove la valorizzazione dei siti di archeologia industriale del Veneto attraverso studi, ricerche, censimenti, riguardanti i manufatti architettonici, l’ambiente, il paesaggio e le infrastrutture, le fonti documentarie e archivistiche, i macchinari e le attrezzature, i saperi produttivi, le vicende della produzione industriale e gli aspetti della storia tecnica, sociale ed economica collegati. La Regione sostiene inoltre la catalogazione, la conservazione e la sviluppo della conoscenza del patrimonio industriale attraverso la salvaguardia di archivi, macchine e altre testimonianze della civiltà industriale e del lavoro, la formazione degli operatori e la promozione culturale-turistica del patrimonio industriale.
f) Luoghi della fede
La Regione promuove la tutela e la valorizzazione dei santuari, dei sacri monti e dei complessi monastici isolati nonché dei lori percorsi monumentali di accesso e delle vie della fede che li collegano.
3. La Regione riconosce in particolare:
a) i sistemi lineari ordinatori del territorio da valorizzare: via Ostiglia;
b) il sistema delle polarità culturali e storico ambientali: urban labor di Rovigo;
c) il sistema delle politiche per la valorizzazione del territorio;
d) i sistemi difensivi regionali di epoca moderna e contemporanea
 

 

 
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