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Progetto Italia-Argentina

Passato e presente, storia e memoria costituiscono la base di una cittadinanza consapevole impegnata ad assumersi le proprie responsabilità.
La conoscenza e l’ascolto delle associazioni per i diritti umani che si battono per ottenere verità e giustizia in Argentina (Madres de Plaza de Mayo, Abuelas, HIJOS, Familiares de desaparecidos e detenidos por razonas politicas) possono sostenere un percorso di educazione civile che comprende la responsabilità della memoria , consentendo la lettura delle storie del mondo attuale attraverso un nuovo e significativo protagonismo femminile ed un’azione politica non violenta.
L’organizzazione del progetto – svolto in collaborazione con rEsistenze Associazione per la memoria e la storia delle donne in Veneto – prevede la creazione di un “laboratorio storico diffuso” attraverso la formazione di gruppi di ricerca storico-didattica e attività laboratoriale. Si vuole così dimostrare, attraverso i fatti e non con le sole teorie, che "laboratorio" non è una parola vuota, ma è l’unico modo per costruire insieme storia e memoria.
Le iniziative si inseriscono nell’ambito del progetto Argentina – Italia promosso dalla Commissione Formazione dell’Insmli, il Landis e l’AICEW campana (socia del Landis)

Le finalità del progetto sono

· offrire ai docenti, ma non soltanto a loro, la possibilità di assumere in prima persona la responsabilità della ricostruzione storica su temi in cui passato e presente, storia e memoria costituiscono la base di una cittadinanza consapevolmente impegnata ad assumersi le proprie responsabilità. Se tali insegnanti, nel corso dell’esperienza, o dopo di essa, intenderanno estendere agli studenti i suoi contenuti ed i suoi metodi, riceveranno sostegno didattico, materiali, occasioni di scambio e di dibattito dalla struttura di coordinamento;
· ricondurre entro il rapporto fra passato e presente l’attualità dell’antifascismo;
formare una coscienza transnazionale consapevole delle responsabilità politiche, respingendo le immagini amorfe di un destino globalizzato.

Finalità didattiche:

· si iscrivono nell’educazione alla cittadinanza consapevole, alla democrazia, alla cultura dei diritti umani e alla conoscenza della loro violazione nella storia e nel presente. Tale educazione civile comprende anche la responsabilità della memoria delle vittime di dittature, terrorismo di stato, genocidi, violenze istituzionali, torture, discriminazioni politiche e razziali; la conoscenza e l’ascolto delle persone e delle associazioni per i diritti umani che si battono in modo non violento per ottenere verità e giustizia (Madres de Plaza de Mayo, Abuelas, HIJOS, Familiares de desaparecidos e detenidos por razonas politicas); la conoscenza di esempi di solidarietà e di comportamenti dei “giusti”.
· in tale prospettiva l’educazione alla convivenza civile distingue e raccorda, valutandone criticamente le intersezioni, i piani della liceità, della legalità e della legittimità, al fine di dare coscienza delle responsabilità pubbliche e private dei cittadini.
· sarà necessario far riflettere sul significato della cittadinanza democratica, attraverso l’analisi di come sia stato possibile innescare processi di repressione e desertificazione sociale nell’acquiescenza o nel silenzio complice degli Stati democratici, delle forze intellettuali eticamente inerti, della stampa, del potere religioso spaccato fra vittime e complici degli assassini;

L’Iveser e rEsistenze propongono alle scuole medie superiori un percorso formativo articolato su due anni scolastici, vedi la  scheda offerta didattica; per approfondimenti tematici e bibliografici clicca qui
Nell’ambito del progetto sono state organizzate diverse iniziative ed incontri, in collaborazione con il Comune di Venezia, scheda_progetto_2.jpgl’istituzione Bosco di Mestre, WAVE-Casa internazionale delle donne per la pace, e il sostegno dell’Assessorato pace e cooperazione internazionale della Provincia di Venezia: nel maggio 2007 si è tenuto un primo incontro con Vera Vigevani Jarach, italo-argentina militante del movimento delle Madres de Plaza de Mayo (linea fundadora); il 13 ottobre 2007 un altro incontro con tre militanti della memoria, rappresentanti di tre generazioni di donne italo-argentine: la stessa Vera scheda_progetto_3.jpgJarach, Norma Berti, che ha subito il carcere durante la dittatura di Videla, Julieta Mira, militante del movimento dei figli dei desaparecidos (H.I.J.O.S) che oggi battono per ottenere verità e giustizia [vedi galleria fotografica]. Vera Jarach ha incontrato le scuole veneziane il 7 e 8 aprile 2008. Il 16 ottobre 2008 una porzione del Bosco di Mestre è stata intitolata a Franca Jarach [vedi galleria fotografica], figlia di Vera, studentessa del Liceo nazionale di Buenos Aires, a 18 anni il 26 giugno 1976 dai militari e poi eliminata; la cerimonia ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il 9 novembre 2009 è stata organizzata un’altra iniziativa "Un bosco della memoria".  Incontro tra ragazzi argentini e italiani.
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