Giulio Bobbo (a cura di), Vite partigiane. Racconti Resistenti 1945-2015, Verona, Cierre Edizioni – Iveser – Anpi "7 Martiri", 2016, pp. 106, € 12.
Il volume, concepito all’interno di un gruppo di lavoro della sezione “7 Martiri” dell’Anpi in collaborazione con l’Iveser, raccoglie tredici testimonianze inedite di altrettanti partigiani, ancora vivi e “resistenti” allo scadere del settantesimo anniversario della Liberazione in Italia.
Il lettore avrà la possibilità di ripercorrere le scelte di vita di uomini e donne nati in luoghi e contesti sociali a volte diversi, ma tutti accomunati dalla partecipazione al movimento di Liberazione, all’interno del quale offrirono il loro contributo alla vittoria contro il nazifascismo e alla nascita di un’Italia libera e repubblicana.
I racconti sono stati tratti perlopiù da interviste rilasciate al gruppo di lavoro della “7 Martiri”, e parlano di staffette impegnate nel Veneto e in Istria, ragazzi appena usciti da l’infanzia coinvolti nella dura guerriglia al confine tra Friuli e Slovenia, partigiani coinvolti nell’attività cospirativa a Venezia e in Valsesia; esperienze del passato rievocate dai diretti interessati, insieme ad una riflessione sul significato della loro militanza settant’anni dopo.
Il lettore avrà la possibilità di ripercorrere le scelte di vita di uomini e donne nati in luoghi e contesti sociali a volte diversi, ma tutti accomunati dalla partecipazione al movimento di Liberazione, all’interno del quale offrirono il loro contributo alla vittoria contro il nazifascismo e alla nascita di un’Italia libera e repubblicana.
I racconti sono stati tratti perlopiù da interviste rilasciate al gruppo di lavoro della “7 Martiri”, e parlano di staffette impegnate nel Veneto e in Istria, ragazzi appena usciti da l’infanzia coinvolti nella dura guerriglia al confine tra Friuli e Slovenia, partigiani coinvolti nell’attività cospirativa a Venezia e in Valsesia; esperienze del passato rievocate dai diretti interessati, insieme ad una riflessione sul significato della loro militanza settant’anni dopo.