Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea – Iveser
Associazione rEsistenze
Lunedi 27 marzo 2017, ore 17.30
Sala Tommaseo, Ateneo Veneto, Venezia
presentazione del volume di
Serena D’Arbela
Noi due brillanti di rosso
a cura di Maria Teresa Sega
[Verona, Cierre 2017]
Noi due brillanti di rosso
a cura di Maria Teresa Sega
[Verona, Cierre 2017]
introduce Mario Isnenghi (Presidente Iveser)
presenta Silvana Tamiozzo (Università di Ca’ Foscari)
coordina Maria Teresa Sega
sarà presente l’Autrice
presenta Silvana Tamiozzo (Università di Ca’ Foscari)
coordina Maria Teresa Sega
sarà presente l’Autrice
Noi due brillanti di rosso è una narrazione di memoria e un romanzo di formazione. Due gemelle, nella Venezia degli ultimi anni di guerra e del dopoguerra, crescono in una unità simbiotica particolare, maturano tendenze artistiche e sono alla ricerca di un ideale che le guidi come un faro. Contribuiscono alla loro formazione una famiglia borghese colta e illuminata: il padre medico ippocratico, primario all’ospedale civile di Venezia, la madre femminista ante litteram, ricca di un’esperienza montessoriana, degli avi stranieri dalla vita romanzesca. Tanti libri e tanti film. Ma anche una Venezia piena di richiami artistici, umani e sociali: l’isola di Burano con la sua esperienza pittorica; il Centro culturale dell’Arco, pulsante di rinnovamento nel dopoguerra; le nuove idee rivoluzionarie. Dal loro balcone vedono la Liberazione: un’esplosione di grida, pugni alzati e bandiere al vento sui barconi dei partigiani. Quel rosso accende i loro sogni, eccita la loro curiosità, dà una direzione al loro desiderio di cambiamento.
Cercare “altro” è ciò che spinge le due sorelle a uscire dal loro palazzo e dalla loro classe sociale, per capire la realtà, conoscere l’ambiente contadino e operaio, impegnarsi per la giustizia e l’uguaglianza nelle lotte per il rinnovamento del Veneto.
C’è nello sfondo Venezia: la città solidale, sempre pronta a mobilitarsi, che accoglie gli orfani di partigiani come figli; la città degli artisti, che rinnovano il linguaggio dell’arte; la città popolare delle osterie e dei cinema. Le ragazze respirano e assorbono questo clima effervescente, tra amore, arte e politica. L’utopia è la linfa trascinante che nutre il loro percorso ed implica scelte di vita, di amicizie, di lavoro. A grandi speranze subentrano grandi delusioni, quando l’interpretazione fantastica deve adeguarsi alla realtà storica di anni cruciali e alle complesse verità, senza perdere tuttavia la tensione ideale e la ricerca di nuove.
Cercare “altro” è ciò che spinge le due sorelle a uscire dal loro palazzo e dalla loro classe sociale, per capire la realtà, conoscere l’ambiente contadino e operaio, impegnarsi per la giustizia e l’uguaglianza nelle lotte per il rinnovamento del Veneto.
C’è nello sfondo Venezia: la città solidale, sempre pronta a mobilitarsi, che accoglie gli orfani di partigiani come figli; la città degli artisti, che rinnovano il linguaggio dell’arte; la città popolare delle osterie e dei cinema. Le ragazze respirano e assorbono questo clima effervescente, tra amore, arte e politica. L’utopia è la linfa trascinante che nutre il loro percorso ed implica scelte di vita, di amicizie, di lavoro. A grandi speranze subentrano grandi delusioni, quando l’interpretazione fantastica deve adeguarsi alla realtà storica di anni cruciali e alle complesse verità, senza perdere tuttavia la tensione ideale e la ricerca di nuove.
[dalla quarta di copertina]