Apprendiamo con tristezza che il 23 marzo 2018, ci ha lasciato Alberto Ongaro, scrittore, giornalista, partigiano e affezionato socio dell’Iveser.
L’Istituto lo ricorda con stima e affetto, ripubblicando l’intervista che rilasciò nel 2005 a Maria Teresa Sega per il nostro volume Memoria resistente.
Alberto Ongaro è nato a Venezia nel 1925. Frequenta il liceo Marco Polo e poi si trasferisce al Foscarini, dove è allievo di Agostino Zanon dal Bo. L’11 ovembre del 1943 viene arrestato, in seguito alla delazione di un alunno del Foscarini, per attività antifascista e incarcerato per un mese a S. Maria Maggiore. Obbligato al servizio di leva mantiene i contatti con l’amico Franco Basaglia e Gigetto Velluti, il cui studio è una delle basi della Resistenza veneziana.
Amico e collaboratore di Hugo Pratt e Dino Battaglia. Ongaro è vissuto per lungo tempo all’estero, prima in Sudamerica poi in Inghilterra e in questo periodo è stato sceneggiatore di numerosi fumetti ed ha collaborato con il Corriere dei Piccoli. Contemporaneamente ha lavorato come inviato speciale per L’Europeo. La sua è una narrativa caratterizzata dal gusto dell’intreccio e dall’avventura. Tra i suoi numerosi romanzi figurano "La taverna del Doge Loredan" (1980), da molti considerato il suo capolavoro, "Il segreto di Caspar Jacobi" (1983), "La partita", che vinse il premio Super Campiello nel 1986 e da cui fu ricavato un film con Faye Dunaway nel 1988, "Passaggio segreto" (1993) e "Il ponte della solita ora" (2006).