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8 settembre 2018 > Presentazione “Campo 97. Anarchici e slavi internati a Renicci nel 1943”

Iveser
 
8 settembre 2018
ore 17.00
Casa della Memoria e della Storia
 
Presentazione della Graphic Novel
Campo 97
 Anarchici e slavi internati a Renicci nel 1943
 di Paola Brolati illustrato da Fabio Santin
 (Cleup, 2018)
 
Con gli Autori ne parlano Giulio Bobbo e Marco Fincardi.

Corrado Perissino, anarchico veneziano e combattente antifascista in Spagna, assieme ai Triestini Umberto Tommasini, anarchico, e Giorgio Jaksetich, comunista, viene trasferito dal confino di Ventotene al campo di concentramento di Renicci d’Anghiari, poichè "Internati e confinati maschi colonia Ventotene non compresi recenti provvedimenti clemenza perché comunisti e anarchici dovranno essere trasferiti campo concentramento Renicci d’Anghiari" (Telegramma del Ministero n. 49082/451 alla prefettura Arezzo, 12 agosto 1943).
Nel suo diario, oggi custodito dal Aldo, commenta quegli ultimi giorni di luglio, fino al fatidico 8 settembre ’43 e ci rende partecipi delle vicende dei protagonisti  – i "politici" – nel viaggio di trasferimento, al momento dell’arrivo e soprattutto per il periodo di permanenza nel campo di Renicci, costruito per recludere internati slavi, dopo l’invasione delle loro terre da parte delle truppe italiane. In base alla sua e ad altre testimonianze dirette di Alfonso Failla, Umberto Tommasini e Giorgio Jaksetich, il diario veneziano Corrado Perissino, che accompagna le fasi salienti del racconto, è inedito. Perissino è un personaggio meno noto ma che ha vissuto in prima linea il contesto antifascista europeo dagli anni ’30 fino alla morte, a Bruxelles, negli anni ’80. Tra gli altri prigionieri a Renicci di cui nel fumetto si traccia la figura, c’è l’artista Giandante X. Non ultimo, Beppone Livi, che organizzò attività di soccorso agli internati e che, con la moglie Angela Crociani, fu tra l’altro responsabile del vettovagliamento per i trecento slavi armati  evasi dal campo.
I protagonisti di questa storia disegnata sono esistiti e i fatti narrati sono accaduti realmente. I dialoghi e le situazioni sono stati immaginati con verosimiglianza, sulla base dei racconti dei testimoni.

 
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