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20 aprile 2010 > Nuova pubblicazione – Il vento del Quarnero

È uscita la nuova pubblicazione, edita dall’Iveser assieme a Cierre e rEsistenze, di Francesca Tonetti, Il vento del Quarnero. Una ragazza nella Resistenza, a cura di Maria Teresa Sega (pp. 170, euro 12); per info e ordini scrivi a info@iveser.it

la presentazione si terrà giovedì 22 aprile, Venezia, Ca’ Giustinian, ore 18, per info clicca qui

Il vento del Quarnero è la storia di una donna – Francesca – cresciuta tra l’Istria, Roma e Venezia che ha il nome di un veliero che salpava dal porto di Fianona d’Istria e solcava l’Adriatico. E’ la storia di una famiglia originaria di Belluno – i Tonetti di cui Francesca è l’ultima erede – che insediatasi in Istria nel XVI secolo vi edificava le sue fortune tra terra e mare. E’ la storia di Giovanni Tonetti, padre di Francesca, ancora ricordato a Venezia come il “conte rosso”, colui che, ricco e aristocratico, era amico dei lavoratori, aderì al socialismo e divenne antifascista. Giovanni fu l’ultimo proprietario di Ca’ Giustinian, che aveva ereditato dalla madre Maddalena Marseille, allora Hotel de l’Europe, dove soggiornarono personaggi importanti e grandi artisti in visita alla città lagunare: Wagner e Verdi, l’imperatrice Sissi e Turner, che dal terrazzo dipinse splendidi acquarelli. Francesca bambina vi passava gli inverni giocando solitaria nei saloni sontuosi. Poi, durante la guerra, Ca’ Giustinian divenne la sede della Guardia nazionale repubblicana e del Comando tedesco. Dopo l’8 settembre del 1943 Giovanni Tonetti è uno dei capi del Movimento di Liberazione. Anche Francesca fa la sua resistenza. Arrestata dalle Brigate Nere rimane due settimane a Ca’ Littoria, poi va alla ricerca del padre prigioniero dopo il rastrellamento del Grappa. Elaborando gli appunti scritti allora nel suo diario ci restituisce il racconto vivo ed emozionante di una adolescente nel pieno della guerra, con quel misto di trepidazione e senso dell’avventura, di orrore per le violenze e desiderio di guardare avanti, di sognare il futuro, proprio della dimensione giovanile.
Ricordi d’infanzia, romanzo familiare, cronaca di guerra, reportage sociale, nel libro l’autrice fonde diversi registri narrativi per comporre il mosaico della sua vita e di quella del padre sullo sfondo delle vicende dell’Italia novecentesca: le due guerre mondiali, il fascismo, la Resistenza e l’Italia repubblicana. La scrittura autobiografica conserva l’immediatezza delle pagine di diario alle quali si affiancano pagine più meditate. I due momenti sono resi dall’alternanza tra la prima e la terza persona, come in una sequenza filmica che intreccia presente e passato. Una scrittura veloce come il tanto amato vento del Quarnero, la Bora.

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