Si è spento a Locarno nei primi giorni di novembre Michele Bellavitis, il conte veneziano che non esitò a schierarsi dalla parte della libertà. L’Iveser si associa all’affettuoso ricordo di Alberto Ongaro pubblicato sul "Corriere del Veneto" il 6 novembre 2010, proponendo un breve profilo biografico e l’Intervista a Nadia Filippini 40.84 Kb pubblicata nel nostro volume Nella Resistenza. Vecchi e giovani a Venezia sessant’anni dopo, a cura di G. Albanese e M. Borghi, Portogruaro, Nuova Dimensione, 2004.
Michele Bellavitis (Venezia, 1924 – Locarno, 2010) figlio di Mario Nicolò Riccardo e Margherita Macola, frequenta, come allievo ufficiale, la Scuola Militare di Milano. Durante la Resistenza diviene comandante di compagnia della IV brigata, 1a divisione della formazione “Osoppo” (Cvl). Ferito in combattimento contro le truppe tedesche il 21 settembre 1944, successivamente viene deportato nel campo di concentramento di Buchenwald. Nel dopoguerra è il primo segretario nazionale della Fiap (Federazione italiana associazioni partigiane), sotto la presidenza di Ferruccio Parri. Viene riconosciuto invalido di guerra. Nel 1965 sposa Aninka Muller-Waldeck. Nel 1979 viene decorato con la medaglia d’argento al valor militare.