Memorie resistenti: il racconto di Franca Trentin
Sabato 10 settembre, ore 18.30
Forte Marghera (Mestre)
Reading dell’attrice Luciana Castagnaro, accompagnata dal musicista Charlie Bertolotto
Il racconto di Franca è tratto da un lungo testo, frutto di due interviste che si possono leggere nel volume Nella Resistenza. Vecchi e giovani a Venezia sessant’anni dopo, curato da Marco Borghi e Giulia Albanese.
Franca Trentin è stata, come lei amava definirsi, “una donna antifascista”, un’intellettuale e una femminista militante, punto di riferimento per più di una generazione donne. Figlia di Silvio Trentin, sorella di Bruno e Giorgio, nasce nel dicembre del 1919 e nel 1926 insieme alla famiglia è esule in Francia. Come la madre e i fratelli è coinvolta nella resistenza francese e nel movimento politico fondato dal padre “Libérer e fédérer”. Dopo l’8 settembre tutta la famiglia, tranne lei che resta in Francia, torna il Italia. Nel marzo del ’44 sposa un rifugiato spagnolo e dirigente della resistenza locale e continua l’attività cospirativa fino alla fine della guerra. Nel giugno del ‘44 apprende della morte del padre e dopo l’aprile del ’45 torna in Italia per ritrovarsi con la madre e i fratelli. Franca torna in Francia e vince la cattedra di lingua e letteratura italiana all’università di Digione. Nel ’54 divorzia dal primo marito e nel ’56 sposa Mario Baratto, lettore d’italiano all’università di Parigi. Dal ’57 al ’66 insegna alla Sorbona, anno in cui viene distaccata a Ca’ Foscari a Venezia, dove insegna lingua e letteratura francese fino al 1985, quando va in pensione. Il suo impegno civile, etico, politico si espresse nell’ambito dell’associazionismo: nei primi anni ottanta collabora con le attività del Centro donna del Comune di Venezia organizzando negli anni ‘82-‘83-84 incontri importanti su donne e letteratura; nell’89 è vicepresidente dell’associazione culturale italo-francese di Venezia; è stata tra le fondatrici dell’associazione Donne per la città; dal 1996 diventa presidente dell’Iveser, poi presidente onorario. E’ sempre Franca che nel 2009 legge il saluto al presidente Napolitano venuto a Venezia per l’inaugurazione del monumento alla partigiana. Muore il 2 dicembre del 2010.
Iniziativa promossa dall’Iveser nell’ambito della manifestazione MestREsiste